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venerdì 9 marzo 2012

DDL 569 ed effetto boomerang ...

Ogni cosa che getti via torna indietro ..

La proposta di legge per la reintroduzione del reato di manipolazione mentale nel nostro Codice Penale è finalizzata a "combattere le sette" e sostenuta dal FORUM delle associazioni impegnate in questa battaglia. 

La relazione introduttiva al DDL 569 lo afferma con chiarezza.

Tuttavia gli esperti ascoltati in audizione, che hanno dato un parere contrario a questa proposta, hanno affermato che un simile "reato" sarebbe una "mina vagante", sia per la sua indeterminatezza - come per il precedente reato di plagio abolito dalla Corte Costituzionale nel 1981 - che per il fatto di poter essere utilizzato contro chiunque, non solo contro le "sette".

In effetti quell'articolo del Codice penale fu applicato al caso di un omosessuale accusato di aver plagiato un giovane e non al caso di una "setta":  nel 1968, Aldo Braibanti venne condannato a nove anni di reclusione per "plagio", reato introdotto dal fascismo col Codice Rocco, per aver "plagiato" il diciottenne Giovanni Sanfratello col quale conviveva.

In effetti, se si riflette bene sulla questione, si potrebbe immaginare una applicazione di questo articolo del codice penale che potrebbe non essere molto gradita, specialmente ai professionisti della salute mentale.

Perchè?

Risponderò condividendo alcune riflessioni di questi ultimi giorni.

Ci sono associazioni (ONLUS) impegnate a contrastare gli abusi nella psichiatria. Queste associazioni sicuramente svolgono un ruolo positivo nella società denunciando le vittime degli abusi compiuti dai professionisti della salute mentale e assistendo le vittime a denunciare chi li compie.

Per fare solo un esempio di associazioni che operano in questo settore, cito il CCDU (Comitato Cittadini per i Diritti Umani), associazione che in una recente sentenza viene indicata come "associazione strettamente legata a Scientology" (Cfr. Sentenza del Tribunale di Milano N.47675/09 RGNR e N. 5566/10 RGGIP del 19/10/2011). 

Nel sito del CCDU ci sono inviti come questo: "Denuncia l’abuso psichiatrico: è un crimine", seguito da affermazioni come: "Persone vulnerabili che hanno cercato aiuto dagli psichiatri e psicologi sono state falsamente diagnosticate e forzate a sottoporsi contro la loro volontà, a metodi psichiatrici non voluti e dannosi. Molte migliaia sono morte. Il CCDU investiga questi ed altri abusi psichiatrici. Noi possiamo assisterti con prove e rapporti su pratiche criminali psichiatriche".

http://www.ccdu.it/take-action/report-psychiatric-abuse.html

"Che cos'è il CCHR? Il Citizens Commission on Human Rights (CCHR) è un ente non a scopo di lucro per la vigilanza sulla salute mentale, responsabile di aver assistito l’emanazione di più di 150 leggi che proteggono gli individui da pratiche oltraggiose o coercitive. Il CCHR ha combattuto a lungo per ristabilire i diritti umani inalienabili e fondamentali nel campo della salute mentale, inclusi, ma non soltanto, il pieno consenso informato riguardo alla legittimità medica delle diagnosi psichiatriche, i rischi dei trattamenti psichiatrici, il diritto a tutte le cure alternative disponibili e il diritto di rifiutare qualsiasi trattamento considerato dannoso. Il CCHR è stato co-fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal Professore Emerito di Psichiatria, dott. Thomas Szasz, ai tempi in cui i pazienti venivano rinchiusi in istituti e privati di tutti i loro diritti costituzionali, civili e umani ".

http://www.ccdu.it/about-us/what-is-cchr.html

Ed ecco uno stralcio del messaggio di Jan Eastgate, Presidente, Commissione Internazionale per i Diritti Umani:

"Dietro al Terrorismo: la Psichiatria Manipola le Menti

Gli attacchi terroristici alle torri gemelle del World Trade Center, a New York, e al Pentagono a Washington DC, l’11 settembre 2001, non verranno mai dimenticati: gli aerei che esplodevano colpendo i grattacieli; le persone che si buttavano giù dagli edifici in fiamme andando incontro a morte certa; i vigili del fuoco che si lanciavano nelle torri cadenti, finendo per diventare essi stessi delle vittime; vaste aree di Manhattan ridotte a macerie fumanti. Il mondo attonito guardava e riguardava le immagini di quanto era accaduto, cercando di capire come fosse possibile per una mente criminale concepire un tale piano e, ancor di più, eseguirlo [...]

In definitiva, il terrorismo è il prodotto di pazzi dediti alla distruzione, e questi pazzi sono spesso il prodotto di tecniche psichiatriche o psicologiche che mirano al controllo della mente e del comportamento umano. I terroristi suicidi non sono persone razionali, sono persone deboli ed arrendevoli, indottrinate psicologicamente per assassinare senza compassione persone innocenti, senza preoccuparsi del valore della loro stessa vita. Sono assassini fabbricati. Parte di questo processo coinvolge l’uso di psicofarmaci che alterano la mente  [...]

Questo rapporto rivela gli attori principali nascosti dietro alla recrudescenza preoccupante ed esplosiva dei terroristi di oggi, psichiatri e psicologi. Esporre pubblicamente questa sorgente distruttiva che sta dietro al terrorismo, fornisce comprensione e soluzioni ad un fenomeno altrimenti incomprensibile e devastante".

http://www.ccdu.it/cchr-reports/behind-terrorism/introduction.html
 
In questi giorni riflettevo sul fatto che, quando ci si trova di fronte a una associazione "anti-qualcosa", bisogna, a mio avviso, valutare attentamente se l'opera di difesa delle vittime sia rispondente ai fatti ed eticamente fondata oppure se  questa opera in sè meritoria può trasformarsi in una vera e propria "guerra" contro una determinata categoria di persone, senza distinguere tra caso e caso e demonizzando una intera comunità di professionisti, tra i quali può esserci qualcuno che compie abusi insieme a molti onesti e competenti operatori. 

E ora, proviamo a immaginare che venga approvato il DDL 569 con la sua attuale formulazione:

 «Art. 613-bis. - (Manipolazione mentale). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, mediante tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici, pone taluno in uno stato di soggezione continuativa tale da escludere o da limitare grandemente la libertà di autodeterminazione è punito con la reclusione da due a sei anni.
    Se il fatto è commesso nell’ambito di un gruppo che promuove o pratica attività finalizzate a creare o sfruttare la dipendenza psicologica o fisica delle persone che vi partecipano, ovvero se il colpevole ha agito al fine di commettere un reato, le pene di cui al primo comma sono aumentate da un terzo alla metà.
    Se i fatti previsti nei commi 1 e 2 sono commessi in danno di persona minore di anni diciotto, la pena non può essere inferiore a sei anni di reclusione».

Riflettendo su questo articolo di legge, e sulle sue possibili applicazioni, ho avuto una "visione": ho visto un'aula di Tribunale in cui "alla sbarra" non c'erano "guru plagiatori" ma psicologi, psichiatri e psicoterapeuti.

L'immagine si è poi trasformata: ho visto un enorme boomerang lanciato da un agguerrito combattente contro nemici invisibili e, subito dopo, ho visto lo stesso boomerang colpire violentemente lo sbigottito lanciatore.

Ma, forse, ho un'immaginazione troppo fervida ... 


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